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Comunità Energetiche – evoluzione tecnologica e sociale

09 Marzo 2022

sustainable

Dietro le sintetiche dichiarazioni rilasciate dal nostro AU Antonio Sacchetti , riportate nell’articolo su l’Edicola del SUD , si celano enormi implicazioni. Abbiamo imparato che, dal tamburo battente dei media sul PNRR (con i fondi del NGEU – Next generation Europe) , che la transizione digitale (alias digitalizzazione)  è la prima “missione”,  la transizione ecologica (alias rivoluzione verde) è la seconda e, insieme, assorbono già più della metà dei fondi destinati all’Italia (quindi oltre 100 miliardi di euro, fra prestiti e fondo perduto); peraltro, parte della terza missione (Mobilità Sostenibile) riguarda comunque aspetti “energetici” (come l’ e-mobility, per esempio).

Sappiamo anche che questa strutturazione dei fondi riprende sostanzialmente  quanto stabilito dalla EU nel “Green Deal Europeo” (EUGreenDeal) e nel Clean Energy Package, a loro volta entrambi collegati all’unisono all’ Agenda 2030 dell’ Accordo Di Parigi ( adoption of United Nations General Assembly resolution A/RES/70/1, “Transforming our world: the 2030 Agenda for Sustainable Development”). Le tante sigle ed i tanti tecnicismi tendono a far apparire questi programmi come fondamentalmente “tecnologici” , ma non è così, o non solo, perché le implicazioni sociali in senso lato sono enormi (e, del resto, tornando ai tecnicismi, la missione 4 del PNRR si chiama proprio “Coesione ed Inclusione”). Bene, il succo della presenza di TERA nella Comunità Energetica Locale di cui all’articolo sulla stampa è proprio questo: le comunità energetiche sono fatte non solo di tecnologia (a Tera basterebbe questo aspetto, visto che produce soluzioni Iot Edge COmputing per applicazioni in VPP – UVAM e Comunità Energetiche, dove Smart Metering, Fotovoltaico e BESS (sistemi di accumulo) all’unisono con lo Smart Building confluiscono nella cosiddetta Digital Energy), ma di cambiamenti comportamentali ed economico-sociali.

Per questo motivo sottolineiamo i concetti che riguardano le abitudini di vita delle persone e delle imprese: si tratta di condividere l’energia prodotta in maniera pulita nei piccoli impianti negli edifici, il che richiede, prima che tecnologie, un approccio mentale vocato alla condivisione, alla gestione di beni e valori comuni. Quindi, si inizia con l’informarsi, ci si incontra, si stabiliscono le regole, si costituisce con un minimo formalismo la comunità energetica (eventualmente col supporto di ESCO , Energy Players – operatori “a bolletta”- , Consulenti) e solo in seguito si procede con le tecnologie (coinvolgendo fornitori e progettisti). Ci auguriamo che gli italiani sappiano cogliere queste opportunità di progresso, socio-economiche, prima che tecnologiche!

La news completa è sul quotidiano l’ Edicola del Sud, disponibile a questo link:
https://www.terasrl.it/wp-content/uploads/2022/03/tera-edicola-sud-comunità-energetiche.pdf

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