Fog computing ed edge computing. Quali differenze?
I concetti di fog computing ed edge computing vengono spesso confusi, probabilmente per somiglianza delle funzionalità che offrono in termini di elaborazione dati e di invio di dati a piattaforme analitiche situate vicino alla fonte di origine dei dati (siano esse sensori su macchinari, indossabili, piuttosto che dispositivi di varia natura su asset da monitorare e controllare). Entrambe le tecnologie possono aiutare le organizzazioni a ridurre la loro dipendenza su piattaforme cloud-based per analizzare dati, che spesso porta a problemi di latenza con impatti negativi in particolare nei casi d’uso per i quali è previsto il controllo di sistemi ad anello chiuso, tipici della smart building, health ed industry, per avvicinarsi ad un approccio data-driven che le consenta di prendere decisioni più rapide. Infatti in questa ottica, di pari passo con l’aumento dello stress computazione sui sistemi Cloud all’interno delle reti si assisterà alla decentralizzazione dei processi di elaborazione selezionati da attuare presso o vicino/al bordo (edge) dei sensori IoT di campo, intenti a raccogliere i dati.
Le architetture di fog e l’edge computing ,riducono pertanto, la quantità di dati che devono essere inviati e ricevuti da server remoti sul cloud e facilitano l’uso immediato dei dati stessi su cui è necessario operare elaborazione spesso entro millisecondi o decine di millisecondi dalla raccolta. La differenza principale tra il fog e l’edge computing è il punto in cui avviene il trattamento di tali dati.
Nell’ Edge computing i dati sono processati sugli stessi dispositivi (se sono essi stessi dotati della sufficiente capacità computazionale), o sui “gateway IoT”) o, appunto, su Edge Computers tipicamente collegati in rete locale ai dispositivi.
Nel caso di soluzioni Fog Computing, invece, le attività di elaborazione dati avvengono su un network di elementi di calcolo (hub, node, router, edge computer, smart device o gateway): i “microprocessori, posti su gateway IoT, o anche su edge computer o computer veri e propri, collegati alla LAN , che costituiscono i fog node della LAN, che potrebbero essere fisicamente più distanti dai sensori e dagli attuatori.
Inoltre, solitamente il paradigma “fog” predilige tecnologie di tipo “open” mentre quello “edge” maggiormente flessibile, utilizza solitamente tecnologie sia “open” che “proprietarie/licenziate”. Dal punto di vista dell’analisi del rischio, l’edge computing potrebbe essere preferibile al fog computing in quanto contiene potenzialmente un minor numero di elementi in cui può manifestarsi un guasto. Infatti, nella architettura “fog” ogni sensore o dispositivo all’interno della rete deve essere programmato in modo da determinare quale tipo di informazioni devono essere archiviate ed elaborate localmente e cosa dovrebbe essere inviato al cloud per una ulteriore elaborazione e/o archiviazione.
Ad ogni modo, la differenza non è così marcata, per cui entrambi gli approcci, sia Edge Computing che Fog Computing consentono meno latenza del Cloud computing e quindi sono più adatti per l’analisi rapida richiesta nelle applicazioni real-time o near-real-time, mentre il Cloud computing offre capacità tecnologiche di elaborazione superiori e avanzate, una potenza di elaborazione e capacità di archiviazione superiori e quindi risulta la tecnologia più adatta per l’analisi complessa e approfondita a lungo termine dei dati,. Un altro tratto distintivo importante riguarda l’utilizzo di internet e la sicurezza: il cloud computing necessita di un accesso a Internet 24/7, mentre gli altri due possono funzionare anche senza Internet. Pertanto, sono più adatti per i casi d’uso in cui i sensori IoT potrebbero non avere una connettività senza soluzione di continuità a Internet. Per quanto riguarda il tema della sicurezza, essendo i dati distribuiti tra i nodi (Fog computing) o nel dispositivo stesso (Edge computing), risulta più difficile manipolarli rispetto al sistema centralizzato del cloud ma per contro, l’utilizzo della cloud computing è da preferire nel caso si scegliesse di implementare le politiche di security per un singolo repository di dati (rispetto a più repository distribuiti nella rete).
Alcuni studi rivelano che più del 50% di aziende americane consideri che il rapido ed accurato raccoglimento e analisi di dati sia un aspetto essenziale della loro strategia, quindi sembra improbabile che questa sia solo una moda passeggera.
Le statistiche mostrano anche che il mercato dei servizi di edge computing sia destinato ad aumentare del 50% nel prossimo anno, soprattutto con l’aumento della tecnologia AI che richiede un apprendimento automatico veloce. Al momento, circa il 10% dei dati viene raccolto ed elaborato al di fuori dei metodi di cloud computing convenzionali. Tuttavia, uno studio di Gartner prevede che entro il 2025 circa il 75% dei dati verrà elaborato al di fuori del cloud.
Il mercato globale dell’edge computing per regione copre 5 principali aree geografiche, ovvero Nord America, Asia Pacifico (APAC), Europa, Medio Oriente e Africa (MEA) e America Latina. Le aziende che vogliono assicurarsi un alto livello di competitività dovranno necessariamente reinventare il loro modo di fare business: la versatilità e la scalabilità dell’edge computing si adatta perfettamente sia alle start-up che alle aziende consolidate, indipendentemente dalla tipologia di azienda. È noto che il raccoglimento di dati, la loro elaborazione e analisi sia un fattore cruciale di successo per le imprese, piccole, medie o grandi che siano.
Guarda anche
🔌 Dalla Digital Energy all’Edge Computing: l’evoluzione intelligente della rete energetica
Nel panorama dell’energia connessa e decentralizzata, anche gli strumenti più tradizionali si stanno trasformando. Oggi, i contatori fiscali non sono più semplici strumenti di misura, ma nodi intelligenti all’interno di un ecosistema energetico in continua evoluzione. Grazie all’integrazione con dispositivi edge, come le nostre Beeta Reader, è possibile raccogliere, elaborare e valorizzare i dati energetici direttamente nel punto in cui vengono generati, garantendo una risposta più rapida, una gestione autonoma e un maggiore controllo locale delle risorse. Questo approccio consente agli utenti – privati, aziende o comunità – di prendere decisioni più informate e ottimizzare in modo proattivo i propri consumi e la produzione di energia. Questa evoluzione apre scenari inediti per la gestione dinamica dei flussi energetici, in cui il dato diventa non solo uno strumento di monitoraggio, ma un fattore abilitante per l’ottimizzazione locale e in tempo reale dei consumi e delle produzioni. 📡 In questo contesto, le CER – Comunità Energetiche Rinnovabili e i VPP – Virtual Power Plant trovano la loro base tecnologica. La possibilità di monitorare puntualmente i prelievi e le immissioni energetiche, aggregare in modo flessibile le risorse distribuite, e reagire in tempi rapidi alle condizioni della rete, rappresenta una nuova frontiera per l’efficienza, la sostenibilità e l’autonomia energetica. Quello che fino a pochi anni fa sembrava futuristico è oggi realtà, grazie alla convergenza tra digital energy, edge computing e intelligenza artificiale. Tera continua a investire nella ricerca e sviluppo di piattaforme edge-cloud capaci di interfacciarsi con i contatori esistenti, elaborare dati in locale e contribuire a costruire una rete sempre più resiliente, trasparente e partecipativa. 🔍 Ne parla il nostro CEO, Antonio Sacchetti, in un approfondimento pubblicato a pagg. 36-37 della rivista digitale Smart Building Italia, disponibile al seguente link: 👉
Integrare hardware e software nella gestione energetica degli edifici: le soluzioni di TERA srl
TERA presenterà le ultime novità in termini di prodotti e servizi nel campo dell’Edificio Intelligente alla Fiera Milano Rho dal 19 al 21 novembre 2025: una opportunità imperdibile per esplorare le innovazioni concretamente applicabili nel campo della Transizione Energetiche e Digitale. Si tratta quindi di prodotti e servizi efficaci per consentire alle imprese di raggiungere obiettivi di Efficienza Energetica e Sostenibilità, attraverso soluzioni integrate, modulari e scalabili per: - applicazioni di Monitoraggio Energetico (conformi a diversi strumenti: Energy Dashboarding T5.0, Diagnosi Energetica secondo D.lgs 102/2014, Investimenti energetici nell’ambito di Contratti di Programma/PIA/MiniPIA), dedicate sia al mondo industriale che a quello dei servizi; - CER (inclusi servizi di supporto alla costituzione) e Servizi di Flessibilità Locale (utilizzare i propri impianti modulabili per offrire servizi di rete remunerati); - e, più in generale, I4.0 con l’utilizzo di IoT Edge Computers per sviluppare applicazioni Building/Asset/Industry con tool opensource e framework di terze parti, soluzioni destinate sia all’azienda utilizzatrice che ai System Integrator che realizzano soluzioni chiavi in mano, con possibilità di brandizzazione del software e totale autonomia nella gestione dei dati; Smart Building EXPO Milano 2025 è la Fiera Internazionale dedicata al tema cruciale della doppia transizione digitale ed energetica negli Edifici (e degli asset, anche industriali, in senso lato), con un’attenzione particolare alle soluzioni Sostenibili classificabili come “Digital Energy” (convergenza fra Edificio e Rete Elettrica). Monitorare la produzione di Impianti Fotovoltaici e dei consumi energetici al contatore (ad es. per comprendere se stiamo ricevendo il giusto incentivo o per capire quale profilo tariffario ci fa risparmiare)? Controllare carichi elettrici, o batterie (accumuli) per ottimizzare l’autoconsumo (nelle CER o anche per i Servizi di Flessibilità che prevedono remunerazioni per gli utenti)? Tenere in considerazione anche temperatura e umidità dell’aria, presenza di persone, apertura di finestre, livelli di CO2 e qualità dell’aria per mettere in piedi un sistema davvero intelligente (ad es. spegnendo la caldaia o la PdC quando non serve)? Sono questi solo alcuni degli esempi di funzioni che rendono gli edifici veramente intelligenti, non solo sulla carta, sono anche le domande che progettisti ed installatori si pongono per “mettere a terra” le innovazioni e le conseguenti opportunità per gli utenti. Non è però sempre così immediato mettere a terra queste soluzioni perché, come è evidente, bisogna integrare HW e SW. Oggi i progettisti, gli installatori (e i System Integrators-ESCO) possono però usufruire dell’approccio di interoperabilità che caratterizza le soluzioni di TERA: centraline open (linux a bordo, API disponibili) multiprotocollo (libertà di scegliere sensori ed attuatori, connessione a qualsiasi macchina termica) accompagnate da moduli software basici pronti all’uso e customizzabili sia da TERA che ricorrendo a sviluppatori SW in carico al system integrator/progettista. Alle tecnologie già sul mercato da parte di Tera (fra cui dispositivi per lettura contatori fiscali chain2, unici sul mercato disponibili alla totale programmabilità da parte degli stessi clienti di TERA), si aggiungono le recenti novità che saranno presentate in fiera: il Device Management Platform (DMP), un portale per la gestione e visualizzazione dei dati che consente di raccogliere, organizzare e analizzare in modo strutturato le informazioni provenienti dalla sensoristica distribuita, connessa agli Edge-Computers di TERA, con i quali comunica tramite i protocolli standard più comuni sul mercato dell’IoT come Modbus, Z-Wave, ETH, Wi-Fi, e, a breve, anche LoRa ed altri ancora. La piattaforma è stata creata per rispondere ad una crescente richiesta dei clienti: disporre di supporto anche sul fronte Cloud/server di centralizzazione. Oggi i progettisti, gli installatori e i system integrators non solo troveranno facile implementare hardware e software “di campo”, ma anche avranno subito disponibile, pronta all’uso, una piattaforma centralizzata configurabile, programmabile ed aperta. La piattaforma è stata progettata per supportare: • Monitoraggio dati in tempo reale (memorizzazione e visualizzazione), per una lettura continua e affidabile delle variabili energetiche (misura con energy meters, lettura contatori MT e lettura contatori BT con protocollo chain2 e chain1) e per garantire una copertura capillare di tutte le funzioni tipiche dell’impiantistica building attraverso l’utilizzo di una ampia gamma di Sensoristica IoT; • Attivazione di allarmi a soglia programmabili su ogni parametro, per fornire supporto alle decisioni e ottimizzare i costi di manutenzione riducendo i tempi di reazione rispetto ai malfunzionamenti e basse prestazioni degli impianti; 📍 Queste e altre soluzioni saranno presentate anche allo Smart Building Expo 2025 di Milano (19–21 novembre), dove Tera ribadirà il proprio impegno nella trasformazione digitale ed energetica degli edifici, presentando inoltre: • La nuova versione della Device Configuration Platform, il software gratuito che ora consente anche la configurazione semplice ed autonoma di sensori e dispositivi Modbus; • I nuovi trend di sviluppo per realizzare strumenti integrati di Cybersecurity, AI e blockchain, pensati per garantire la sicurezza dei sistemi e introdurre funzionalità evolute (ad es. predittive). Questa combinazione, senza precedenti, di interoperabilità HW e SW integrati, consente di accompagnare il settore edilizio e industriale nella twin transition digitale ed energetica: in concreto, le soluzioni Edge Computing di TERA sono gli strumenti abilitanti per entrare appieno nell’era della Digital Energy.
Nuove direttive europee tra vincoli e opportunità per le tecnologie negli edifici
Le nuove politiche europee stanno ridefinendo il futuro del settore degli edifici intelligenti, ponendo nuove sfide ma anche aprendo spazi di innovazione e crescita. Nel suo recente articolo pubblicato su Smart Building Italia, il nostro CEO Antonio Sacchetti ha analizzato due direttive chiave che avranno un impatto diretto sulle tecnologie per gli edifici: il Cyber Resiliency Act (CRA) e la Energy Performance of Building Directive (EPBD). Il CRA è un regolamento europeo che introduce requisiti stringenti di cybersecurity per tutti i prodotti con elementi digitali, in particolare quelli connessi in rete. Tra i principali elementi: L’obiettivo è garantire maggiore protezione da vulnerabilità e cyber-attacchi, ma le aziende dovranno affrontare investimenti e complessità aggiuntive per conformarsi. La EPBD mira alla decarbonizzazione del parco edilizio europeo, fissando standard sempre più stringenti in ottica di sostenibilità. Gli aspetti più rilevanti includono: 👉 Vuoi leggere l’articolo completo ? Lo trovi su Smart Building Italia a questo link: