L’edificio intelligente: accelerazioni dal nuovo codice delle comunicazioni elettroniche

17 Gennaio 2022

Foto by Freepic

Come noto, il tema dell’edificio intelligente, smart building, è da decenni in evoluzione: tanta strada fatta a partire dall’ormai obsoleto concetto di “domotica”, che sta segnando il passo a favore del termine smart home, con elementi di innovazione spesso molto rilevanti, come nel caso della digital energy che consente di fondere alcune delle funzionalità della rete elettrica con quelle dell’edificio: smart building e smart grid convergono, grazie all’interoperabilità delle tecnologie, IoT ed Edge computing in prima linea.

Ma allarghiamo il nostro punto di vista: considerando qualunque edificio che possa ospitare persone (prevalentemente, ma non solo) per diverse tipologie di destinazione d’uso, oggi quando si parla di Edificio Intelligente si parla di Energia, Sicurezza, Comfort a 360°. Con tutta questa convergenza è quindi evidente, e diremmo inevitabile, che l’infrastrutturazione dell’edificio divenga una condizione indispensabile affinchè lo stesso possa essere considerato “smart”: parliamo, chairamente, di una infrastruttura che sia integrata! Infrastruttura dei servizi, a cominciare dai vettori energetici e di telecomunicazioni – ancora una volta in concetto di #systemintegration è una condizione abilitante e le tecnologie da integrare sono di fatto tecnologie abilitanti.

Ciò detto, il cammino verso l’evoluzione dell’Edificio Intelligente trova una milestone sulla quale poniamo qui l’attenzione: il

Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche, istituito con la direttiva (UE) 2018/1972 del Parlamento Europeo e del Consiglio (11 dicembre 2018) che in Italia, è stato recepito con il DECRETO LEGISLATIVO 8 novembre 2021, n. 207 , in vigore dal 24-12-2021.

I concetti e gli aspetti salienti sono a nostro avviso i seguenti:

– il concetto di infrastruttura fisica multiservizio passiva: L’infrastruttura digitale degli edifici e gli impianti multiservizio costituiscono la dotazione minima essenziale per consentire agli occupanti di usufruire dei relativi servizi;

– il riferimento al concetto di smart building, definito dalla Direttiva 844/2018 come un edificio “predisposto per l’intelligenza”, prestazione misurabile attraverso l’indicatore introdotto dalla Commissione Europea, lo Smart Readiness Indicator (S.R.I.), che deve necessariamente essere dotato di tale infrastruttura fisica multiservizio

– e, di conseguenza, la importantissima nuova prescrizione: gli uffici tecnici comunali dovranno verificare l’avvenuto rispetto degli obblighi di infrastrutturazione digitale dell’edificio, nei casi previsti, in fase di presentazione dei progetti edilizi

Dal terzo punto si evince che le nuove disposizioni rendono il già esistente obbligo di infrastrutturazione digitale degli edifici ancora più cogente (se questo idealmente può essere possibile) : infatti tale obbligo era già stato introdotto dall’art. 6 ter, comma 2 della legge n. 164/2014, che ha inserito l’art. 135 bis nel DPR 380/01. Dal punto di vista pratico, mentre l’etichetta “edificio predisposto alla banda ultra larga” veniva considerata nella precedente disposizione normativa come facoltativa e non vincolante (art. 135 bis c.3), adesso tra le condizioni da verificare per le caratteristiche di agibilità di un immobile, ossia le condizioni di sicurezza, igiene, salubrità, risparmio energetico degli edifici e degli impianti negli stessi installati, è stata introdotta anche la presenza, nella documentazione prevista, dell’attestazione di “edificio predisposto alla banda ultra larga”, rilasciata da un tecnico abilitato per gli impianti di cui all’articolo 1, comma 2, lettera b), del decreto del Ministro dello sviluppo economico 22 gennaio 2008, n. 37, e secondo quanto previsto dalle Guide CEI 306-2, CEI 306-22 e 64-100/1, 2 e 3.

Per approfondimenti rimandiamo a questo interessante articolo dell’ing. Pasquale Capezzuto pubblicato da Smart Building Italia

https://www.smartbuildingitalia.it/news/contributi/linfrastrutturazione-digitale-degli-edifici-e-il-nuovo-codice-delle-comunicazioni-elettroniche/

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