Nuovo IoT Edge Computing Tool per la Digital Energy
Una novità fondamentale nell’offerta di soluzioni IoT Edge Computer della Tera srl, già testata nel corso del Q3 – 2023 da diversi clienti e partner, è l’ultima release della recente piattaforma software DCP – Device Configuration Platform – che integra nativamente le funzioni specifiche a servizio della Digital Energy ed, in particolare, la lettura dei contatori elettrici fiscali “plug&play” con protocollo chain2 (e chain1). Il DCP, fornito embedded sui dispositivi IoT edge a marchio Tera srl, permette nella sua versione potenziata di disporre e visualizzare tutti i dati rilevati alla propria fornitura di energia elettrica e di configurare, con pochi click e tramite il protocollo MQTT, l’invio degli stessi ad un portale terzo.
Il DCP, pietra miliare nel cammino della Tera srl verso la spinta interoperabilità tra prodotti e servizi per applicazioni di ogni natura, dalla Smart City alla Digital Energy, consente di soddisfare la crescente consapevolezza sull’importanza della lettura del contatore fiscale e di minimizzare gli sviluppi su Cloud dei nostri partner/clienti.
Perché leggere i Contatori Elettrici Fiscali?
Leggere un contatore elettrico fiscale per mezzo di un DU – Dispositivo Utente – conforme alle prescrizioni ARERA:
- costa meno
- : inserire una spina in una presa costa meno dell’installazione a quadro o a clamp di un misuratore; inoltre, per i prosumer costa ancor meno perchè il DU consente la lettura sia del contatore dei consumi (scambio) che quello di produzione;
- offre maggiori informazioni
- come il segnale di distacco contatore ed il valore residuo del prepagato;
- fornisce un dato utilizzabile fiscalmente
- .
Quali funzioni prediligere per la scelta del dispositivo utente?
- doppio impiego, residenziale ed industriale
- : nella scelta del Form Factor prediligere le soluzioni impiegabili su prese murali o all’interno di quadri elettrici, possibilmente, a range esteso di temperatura;
- autonomia energetica a range esteso
- : meglio le soluzioni dotate di «back-up» in grado di funzionare in assenza di energia elettrica al DU ed inviare allert circa la possibile causa. Perdiligere un back-up valido a range di temperatura esteso (no batterie al litio);
- compatibilità con i contatori “1G”
- : oltre 5 milioni di contatori sono ancora 1G; dovrebbero essere cambiati entro fine 2025, ma si prospetta una marginalità residua anche negli anni a seguire;
- elevate capacità computazionali
- : la possibilità di caricare a bordo dispositivo algoritmi e funzioni aggiuntive nel tempo, anche in upgrade da remoto (per interderci, un edge computer con linux embedded a bordo);
- ricca dotazione di protocolli e porte di comunicazione
- : la dotazione di procotolli e porte di comunicazione ETH, BT, WIFI, USB (modem esterni incl. LTE), nonchè di sensori a bordo, consente di passare dalla semplice funzione di lettura contatore alla full smart building/Asset;
- interoperabilità con SW di terze parti e configurabilità totale
- : se il sistema deve poter essere gestito da terzi.
I vantaggi di un “sistema aperto”:
- per gli utenti, facilità di avvio del prodotto;
- per l’utente esperto, possibilità di configurare in pochi passi sial il networking (WiFi/ETH) che l’invio dei dati (selezionabili) verso un qualsiasi “server/cloud”;
- per gli sviluppatori e System Integrators, possibilità di sviluppare in autonomia i software applicativi.
System Integrators, ESCO, Software House, Service Providers e Players del mercato Energetico che abbiano già in gestione parte dei sistemi informativi dell’utente finale possono continuare ad essere individuati come soggetti gestori autonomi dei servizi associati alla lettura contatori (ed integrati nei sistemi informativi aziendali) agevolando la rapidità di implementazione rispetto a questioni amministrative/commerciali e, non ultimo, consentendo anche una semplice gestione della privacy: infatti, con soluzioni come quella della Tera srl, i dati vengono gestiti da un solo soggetto (non necessariamente Tera srl), mentre con le soluzioni “cloud-to-cloud» i dati passano anche dal produttore del dispositivo e si è costretti a gestire con l’utente finale la “doppia privacy”.
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Nuove direttive europee tra vincoli e opportunità per le tecnologie negli edifici
Le nuove politiche europee stanno ridefinendo il futuro del settore degli edifici intelligenti, ponendo nuove sfide ma anche aprendo spazi di innovazione e crescita. Nel suo recente articolo pubblicato su Smart Building Italia, il nostro CEO Antonio Sacchetti ha analizzato due direttive chiave che avranno un impatto diretto sulle tecnologie per gli edifici: il Cyber Resiliency Act (CRA) e la Energy Performance of Building Directive (EPBD). Il CRA è un regolamento europeo che introduce requisiti stringenti di cybersecurity per tutti i prodotti con elementi digitali, in particolare quelli connessi in rete. Tra i principali elementi: L’obiettivo è garantire maggiore protezione da vulnerabilità e cyber-attacchi, ma le aziende dovranno affrontare investimenti e complessità aggiuntive per conformarsi. La EPBD mira alla decarbonizzazione del parco edilizio europeo, fissando standard sempre più stringenti in ottica di sostenibilità. Gli aspetti più rilevanti includono: 👉 Vuoi leggere l’articolo completo ? Lo trovi su Smart Building Italia a questo link:
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Il Forum della Piccola Industria di Confindustria, nella splendida cornice di Palazzo Vecchio — cuore di una fervente storia imprenditoriale rinascimentale quale quella fiorentina — è stato stimolante per focalizzare le priorità dell’impresa italiana, e delle PMI in particolare. Il presidente della Piccola Industria nazionale, Giovanni Baroni, ha offerto una disamina completa e dettagliata di tutti i temi affrontati successivamente dai vari relatori: un compendio che raccomanderei a tutti. 👉 Cybersecurity Le problematiche legate alla cybersecurity (NIS2 in primis) sono state approfondite da Giorgia Dragoni (Direttore Osservatorio Digital Identity, Politecnico di Milano), Ernesto Lanzillo (Deloitte Private Leader), e Milena Rizzi (Capo Servizio Regolazione dell’Autorità Nazionale per la Cybersicurezza). Tra i vari punti critici è emersa, ad esempio, la complessità organizzativa e gestionale che una PMI deve affrontare nel compilare i questionari di cybersecurity: ogni cliente ne predispone uno diverso, nonostante gli obiettivi siano gli stessi. Energia Sul tema dell’energia, tra i numerosi interventi, spiccano quelli di Franco Cotana (AD di RSE – Ricerca sul Sistema Energetico) e Nicola Lanzetta (Direttore Italia – Enel). È stata evidenziata l’importanza delle PMI nella filiera energetica: delle circa 3.000 imprese fornitrici di Enel, circa l’85% sono PMI, molte delle quali vengono formate direttamente dall’azienda tramite programmi di reskilling. Particolare attenzione è stata data alle applicazioni emergenti di Digital Energy. Istituzioni e territori Nei loro interventi, il sindaco di Firenze e il presidente della Regione Toscana hanno sottolineato il supporto della PA toscana al mondo produttivo (circa 350.000 PMI in Toscana) e l’apertura verso progetti per la sicurezza energetica, anche non convenzionali. I presidenti della Piccola Industria Toscana e di Confindustria Firenze hanno testimoniato la tenacia e la concretezza del fare impresa tipiche della cultura toscana. Giorgio Marsiaj ha messo in luce le opportunità per le PMI nei settori aerospazio e difesa, dove sono attesi circa 7,5 miliardi di euro di spesa aggiuntiva per armamenti rispetto agli anni passati. L’intervento di Paolo Casalino (Direttore Generale per la Politica Industriale, la Riconversione e la Crisi Industriale, l’Innovazione, le PMI e il Made in Italy - MIMIT) ha unito apertura e concretezza: da un lato, ha richiesto contributi da parte della Piccola Industria sulle politiche europee specifiche per le PMI; dall’altro, ha elencato i principali passaggi della Commissione UE: • il piano per la chimica (atteso entro fine anno), • la possibilità di esenzioni CSRD per aziende sotto i 10 dipendenti, • nuovi pacchetti per cosmetica e dispositivi medici, • riserve di quote per PMI negli appalti pubblici, • revisione delle regole IPCEI per includere anche le PMI, • differenziazione normativa tra PI e MI, da riflettere nei futuri criteri impositivi. L’intervento di Emma Marcegaglia, forte della sua esperienza in Business Europe, è stato illuminante: • L’Italia è l’unico Paese in cui il 50% dell’export è generato dalle PMI. • Il Partenariato Atlantico vacilla: non si può escludere che venga meno. • I dazi USA sono una minaccia grave, visto che il 50% del PIL europeo dipende dall’export. • È necessaria una difesa europea unica, anche per ragioni economiche (le inefficienze dovute all’uso di armamenti diversi in ogni paese UE causano sprechi ingenti). • Il divario con gli USA sul digitale è enorme e non colmabile nel breve: serve una strategia alternativa. • Potremmo dover affrontare uno scenario in cui il dollaro non sarà più la valuta rifugio. • La riduzione del costo energetico in Italia è urgente: il differenziale con Spagna, Germania e Francia è troppo ampio. • Eliminare il Green Deal europeo sarebbe un errore: va semplificato, non smantellato. • Serve un mercato dei capitali unico in Europa per competere con USA e Cina. • Il sovranismo economico rischia di distruggere il mercato unico europeo, che invece è essenziale per la competitività globale. Proposte emerse • Un nuovo equilibrio tra apertura dei mercati e sicurezza nazionale, con una base comune per armamenti. • Incentivare la produzione in Europa, ad esempio riaprendo miniere strategiche. • Proteggere il sistema industriale europeo da acquisizioni estere non controllate. • Industria 5.0: va mantenuto il concept, ma le procedure vanno semplificate. Il presidente Emanuele Orsini ha chiuso il forum sottolineando l’unità del sistema confindustriale nel sostenere le politiche industriali, sia sul fronte delle PMI sia su quello macroeconomico e geopolitico.