Efficienza Energetica e Sostenibilità negli Edifici Storici: TERA per SMARTeeSTORY alla 2a General Assembly a Granada



Qualche settimana fa, TERA ha avuto il privilegio di partecipare al 2° incontro del Progetto SMARTeeSTORY presso la splendida Camera di Commercio di Granada.
L'evento è iniziato il 3 aprile con un caloroso benvenuto da parte di figure chiave della comunità e delle amministrazioni cittadine, la cui presenza ha sottolineato un forte impegno per la missione di SMARTeeSTORY di promuovere l'efficienza energetica e la sostenibilità negli edifici storici.
Durante l'assemblea, TERA e i partner del consorzio hanno evidenziato gli interventi di efficienza energetica in corso nei tre siti dimostrativi del progetto, concentrandosi sui progressi fatti per il sito spagnolo alla Real Cancelleria e sulla rilevanza di adattare edifici di significato culturale per raggiungere obiettivi importanti con un disturbo visivo minimo. Lavorare con edifici pubblici presenta numerose sfide, in particolare per quanto riguarda l'installazione di attrezzature per il monitoraggio. Tuttavia, stiamo facendo progressi positivi attraverso un dialogo continuo con le amministrazioni locali per superare le barriere legali.
È seguita una visita al sito dimostrativo presso la Real Cancelleria di Granada. Questo edificio storico, costruito nel 1500 per ospitare la Corte di Giustizia, ha un passato ricco, avendo servito varie funzioni nel corso dei secoli. Oggi, rimane la sede dell'Alta Corte di Giustizia dell'Andalusia.
Il secondo giorno dell'incontro ha coinvolto i partecipanti in workshop incentrati sui tre siti dimostrativi del progetto. Le intuizioni raccolte dalla visita al sito del giorno precedente hanno informato le discussioni sulla pianificazione degli interventi nei prossimi mesi. I partecipanti hanno scambiato idee, soluzioni e sfide, riflettendo lo spirito collaborativo di SMARTeeSTORY.
Mentre ci avviciniamo al traguardo del primo anno del progetto, c'è un crescente senso di slancio verso l'obiettivo comune di trasformare gli edifici storici in esempi di strutture intelligenti ed efficienti dal punto di vista energetico nell'UE. L'incontro si è concluso con i partecipanti che si sono congedati con rinnovato entusiasmo e un impegno condiviso per avanzare gli obiettivi di SMARTeeSTORY.
Guardando al futuro, siamo ansiosi di continuare a creare sinergie con progetti affini, guidando i progressi verso città più intelligenti ed efficienti dal punto di vista energetico.
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Quali priorità per Industria e PMI?
Il Forum della Piccola Industria di Confindustria, nella splendida cornice di Palazzo Vecchio — cuore di una fervente storia imprenditoriale rinascimentale quale quella fiorentina — è stato stimolante per focalizzare le priorità dell’impresa italiana, e delle PMI in particolare. Il presidente della Piccola Industria nazionale, Giovanni Baroni, ha offerto una disamina completa e dettagliata di tutti i temi affrontati successivamente dai vari relatori: un compendio che raccomanderei a tutti. 👉 Cybersecurity Le problematiche legate alla cybersecurity (NIS2 in primis) sono state approfondite da Giorgia Dragoni (Direttore Osservatorio Digital Identity, Politecnico di Milano), Ernesto Lanzillo (Deloitte Private Leader), e Milena Rizzi (Capo Servizio Regolazione dell’Autorità Nazionale per la Cybersicurezza). Tra i vari punti critici è emersa, ad esempio, la complessità organizzativa e gestionale che una PMI deve affrontare nel compilare i questionari di cybersecurity: ogni cliente ne predispone uno diverso, nonostante gli obiettivi siano gli stessi. Energia Sul tema dell’energia, tra i numerosi interventi, spiccano quelli di Franco Cotana (AD di RSE – Ricerca sul Sistema Energetico) e Nicola Lanzetta (Direttore Italia – Enel). È stata evidenziata l’importanza delle PMI nella filiera energetica: delle circa 3.000 imprese fornitrici di Enel, circa l’85% sono PMI, molte delle quali vengono formate direttamente dall’azienda tramite programmi di reskilling. Particolare attenzione è stata data alle applicazioni emergenti di Digital Energy. Istituzioni e territori Nei loro interventi, il sindaco di Firenze e il presidente della Regione Toscana hanno sottolineato il supporto della PA toscana al mondo produttivo (circa 350.000 PMI in Toscana) e l’apertura verso progetti per la sicurezza energetica, anche non convenzionali. I presidenti della Piccola Industria Toscana e di Confindustria Firenze hanno testimoniato la tenacia e la concretezza del fare impresa tipiche della cultura toscana. Giorgio Marsiaj ha messo in luce le opportunità per le PMI nei settori aerospazio e difesa, dove sono attesi circa 7,5 miliardi di euro di spesa aggiuntiva per armamenti rispetto agli anni passati. L’intervento di Paolo Casalino (Direttore Generale per la Politica Industriale, la Riconversione e la Crisi Industriale, l’Innovazione, le PMI e il Made in Italy - MIMIT) ha unito apertura e concretezza: da un lato, ha richiesto contributi da parte della Piccola Industria sulle politiche europee specifiche per le PMI; dall’altro, ha elencato i principali passaggi della Commissione UE: • il piano per la chimica (atteso entro fine anno), • la possibilità di esenzioni CSRD per aziende sotto i 10 dipendenti, • nuovi pacchetti per cosmetica e dispositivi medici, • riserve di quote per PMI negli appalti pubblici, • revisione delle regole IPCEI per includere anche le PMI, • differenziazione normativa tra PI e MI, da riflettere nei futuri criteri impositivi. L’intervento di Emma Marcegaglia, forte della sua esperienza in Business Europe, è stato illuminante: • L’Italia è l’unico Paese in cui il 50% dell’export è generato dalle PMI. • Il Partenariato Atlantico vacilla: non si può escludere che venga meno. • I dazi USA sono una minaccia grave, visto che il 50% del PIL europeo dipende dall’export. • È necessaria una difesa europea unica, anche per ragioni economiche (le inefficienze dovute all’uso di armamenti diversi in ogni paese UE causano sprechi ingenti). • Il divario con gli USA sul digitale è enorme e non colmabile nel breve: serve una strategia alternativa. • Potremmo dover affrontare uno scenario in cui il dollaro non sarà più la valuta rifugio. • La riduzione del costo energetico in Italia è urgente: il differenziale con Spagna, Germania e Francia è troppo ampio. • Eliminare il Green Deal europeo sarebbe un errore: va semplificato, non smantellato. • Serve un mercato dei capitali unico in Europa per competere con USA e Cina. • Il sovranismo economico rischia di distruggere il mercato unico europeo, che invece è essenziale per la competitività globale. Proposte emerse • Un nuovo equilibrio tra apertura dei mercati e sicurezza nazionale, con una base comune per armamenti. • Incentivare la produzione in Europa, ad esempio riaprendo miniere strategiche. • Proteggere il sistema industriale europeo da acquisizioni estere non controllate. • Industria 5.0: va mantenuto il concept, ma le procedure vanno semplificate. Il presidente Emanuele Orsini ha chiuso il forum sottolineando l’unità del sistema confindustriale nel sostenere le politiche industriali, sia sul fronte delle PMI sia su quello macroeconomico e geopolitico.
Clean Industrial Deal: “buy European”, "Banca per la Decarbonizzazione" e "Nuove Garanzie Finanziarie"
Fatte salve le premesse enunciate nell'articolo presente sul , ovvero la necessità di un piano che supporti le aziende energivore da una parte, e lo sviluppo di tecnologie pulite, con focus anche sull'Economia Circolare, dall'altra, le reali novità di questo nuovo piano (che, in qualche modo, traccia un primo superamento dei limiti dell' "EU Green Deal" ) consistono in questi tre punti: 1) semplificare le norme sugli Aiuti di Stato , rendendo più facile per i singoli stati EU concedere soldi pubblici alle aziende attive nell’energia rinnovabile e nel clean tech, consentendo "criteri di preferenza europea nelle norme sugli appalti pubblici per settori strategici“ (clausola “buy European” ), introduzione di requisiti e criteri qualitativi che diano un vantaggio concreto, per i produttori di prodotti rilevanti per la transizione energetica , se dimostrano di aver investito per decarbonizzare. 2) Istituzione della Banca per la decarbonizzazione industriale , con dotazione 100 miliardi di euro per finanziamenti rivolti alla decarbonizzazione dei principali processi industriali in vari settori (basati in parte su re-indirizzamento di risorse già presenti nell'Innovation Fund e in parte su entrate aggiuntive dall’Emission Trading System e dalla rimodulazione del piano InvestEU) 3) Modifiche alle regole del fondo InvestEU per aumentarne la capacità di assumersi rischi, determinando un aumento di 50 miliardi di euro di finanziamenti fra pubblici e privati su Clean Tech, Clean Mobility e Riduzione dei Rifiuti Significativo anche citare l'adozione, avvenuta sempre in data 26 febbraio, dell’ Action Plan for Affordable Energy , che promuove contratti di acquisto a lungo termine anche transnazionali con la controgaranzia della BEI ed include la esplicita raccomandazione ai paesi membri per una immediata riduzione delle tasse sull'energia elettrica in attesa della conclusione dei negoziati sulla Energy Taxation Directive , nonchè sulla la riduzione dei tempi di autorizzazione per progetti di produzione energetica da rinnovabili e accumulo di energia. Queste e successive azioni, di fatto necessarie nel nuovo scenario geo-politico e macro-economico mondiale, sono strettamente collegate alle raccomandazioni contenute nel "Piano Draghi" . Lo spirito complessivo che anima questo primo step del nuovo corso delle politiche UE è quello di non puntare alla #decarbonizzazione, "subito ed a tutti i costi" , ma solo se compatibile con la competitività dell’economia europea: in tal senso, sono stati preannunciati un Action Plan per l'Industria Automobilistica (a marzo) ed un Action Plan per acciaio e Metalli in primavera (in seguito anche per l'Industria Chimica e per l'Industria Clean Tech). La strada è quella giusta? Sufficiente? Sul fronte competitività vorremmo più spinta alle tecnologie della #DIgitalEnergy, in quanto sono #disruptive e possono agire sui modelli di business creando un mercato e sistema energetico europeo difficilmente aggredibile dai competitor extra-europei (se coordinato con azioni per creare una autonomia tecnologia su #AI e #CloudCOmputing )
Il Booklet Digital Energy di Tera: prezioso aggiornamento
L'emergente filone della "Digital Energy" sta avendo ed avrà sempre più un impatto dirompente sulla rete elettrica, in termini di evoluzione verso efficienza e, più in generale, sostenibilità, a livello nazionale ed internazionale, insieme con la sempre maggiore diffusione delle sorgenti di energia rinnovabile di piccola taglia (incluso storage/BESS a batterie ed altre tecnologie) e con la progressiva elettrificazione dei consumi. A supporto della platea di soggetti (partner, clienti, fornitori) che seguono la nostra azienda, nonchè di tutti i cittadini, Tera è felice di annunciare il rilascio della versione aggiornata del suo Booklet Digital Energy, che tanto successo aveva già riscosso nel 2021 quando, pensando alle applicazioni più che alle tecnologie in se, allo smart metering si unì per la prima volta la prospettiva delle Comunità Energetiche e delle UVAM. La recente evoluzione legislativo-normativa ha introdotto alcune novità, rafforzando il concetto di CER verso quello di CACER, ha modificato gli incentivi ed offerto un quadro regolatorio che, per quanto sicuramente migliorabile, è quantomeno oggi chiaro. Da non trascurare anche l'evoluzione dei "Servizi di Flessibilità Locale" che si aggiungono alle UVAM nel determinare possibilità di mercato per le Virtual Power Plant. Vi auguriamo una preziosa e proficua lettura.