OK-INSAID:il ruolo dell’ Edge Computer multiprotocollo per l’industria 4.0
Stiamo vivendo momenti decisivi per l’innovazione dell’Industria mondiale, in Europa ed in Italia in modo particolare: è ormai chiaro che qualsiasi impresa, grande o piccola, operante in qualsiasi settore, non può rischiare di attardarsi e, d’altra parte, ha l’opportunità di beneficiare degli effetti della digital innovation per migliorare prodotti, processi e adottare nuovi modelli di business. Le nuove tecnologie e, soprattutto, il nuovo approccio Iot rappresentano in questo contesto la chiave per la competitività industriale, per la crescita e la creazione di posti di lavoro. In questo scenario, il progetto OK-INSAID (Operational Knowledge from Insights and Analytics on Industrial Data) in cui partecipano Engineering Ingegneria Informatica S.p.A., Università degli Studi di Palermo, Università del Salento, Consiglio Nazionale delle Ricerche, CEFRIEL ed Engineering Knowledge Accademy, Consorzio CALEF, Tera, Avio e SACMI, rappresenta un positivo contributo nel favorire la diffusione e la sperimentazione sul campo di piattaforme interoperabili e modulari per la costruzione di servizi e soluzioni innovative basate sulle Big Data Analytics per l’ Industria 4.0, fornendo un framework di riferimento per la costruzione di tali soluzioni, dove la funzione dell’ edge computer ha un ruolo fondamentale.
In OK-INSAID gli edge computer forniscono i dati necessari per elaborazioni/analitiche cloud, mentre il cloud, con la sua potenza di calcolo, fornisce agli edge “spunti” per migliorare le performance proprio lì dove vengono generati i dati. L’ottimizzazione e l’evoluzione del sistema complessivo comprendente moduli di integrazione di dati, gateway IoT, Edge agent, Algoritmi di Deep Learning, Infrastruttura cloud di big data analytics, Componenti innovative di Human Machine Interaction (HMI) ed un set di servizi applicativi, contribuisce a produrre un modello di manutenzione predittiva ad alta precisione che consente all’utente di conoscere in anticipo il momento migliore per poter effettuare la manutenzione su una macchina, il trend della sua produttività, il punto di rottura, il grado di efficienza tecnica ed economica complessiva in relazione agli obiettivi di business aziendali e di migliorare continuamente le prestazioni di impianto ed il product lifecycle management. Le applicazioni coprono gli ambiti fondamentali dei sistemi di produzione, soprattutto quelli attualmente non integrati o semplicemente non sfruttati (dark data), garantendo al contempo la protezione e la sicurezza dei dati analizzati.
La piattaforma basata su framework open source viene sperimentata sulle realtà industriali di 3 partners (AVIO, SACMI, CRF/FCA) per soddisfare bisogni operativi e di business diversi: predizione delle aree di possibile stress della saldatura negli stabilimenti FCA, manutenzione preventive delle macchine di produzione e digital twin di uno stabilimento (AVIO), analisi predittiva e diagnostica per attivare cicli di regolazione dinamica dei processi (SACMI). L’approccio “open” e multidisciplinare di Engineering rappresenta in questo progetto una dimostrazione competente dell’assoluto valore prospettico, ma anche concreto, del concetto di “Interoperabilità”. La tecnologia edge computer industrial originale (e made in Italy) di Tera, modulare e multiprotocollo, svolge la funzione principale di aggregazione e analisi di protocolli (cablati e wireless) utilizzati da sensori e macchinari in un ambiente operativo molto frammentato, garantendo piena compatibilità con i più diversi protocolli wireless IoT ma anche con i protocolli classici via cavo utilizzati in ambito industriale. Ciò ha validato l’efficacia dell’approccio di industrial analytics fornendo una migliore distribuzione del carico di lavoro, ottimizzando il trasferimento di dati e beneficiando delle reciproche elaborazioni conformemente alla mission “analyzing industrial data at the right time and place”.
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🔌 Dalla Digital Energy all’Edge Computing: l’evoluzione intelligente della rete energetica
Nel panorama dell’energia connessa e decentralizzata, anche gli strumenti più tradizionali si stanno trasformando. Oggi, i contatori fiscali non sono più semplici strumenti di misura, ma nodi intelligenti all’interno di un ecosistema energetico in continua evoluzione. Grazie all’integrazione con dispositivi edge, come le nostre Beeta Reader, è possibile raccogliere, elaborare e valorizzare i dati energetici direttamente nel punto in cui vengono generati, garantendo una risposta più rapida, una gestione autonoma e un maggiore controllo locale delle risorse. Questo approccio consente agli utenti – privati, aziende o comunità – di prendere decisioni più informate e ottimizzare in modo proattivo i propri consumi e la produzione di energia. Questa evoluzione apre scenari inediti per la gestione dinamica dei flussi energetici, in cui il dato diventa non solo uno strumento di monitoraggio, ma un fattore abilitante per l’ottimizzazione locale e in tempo reale dei consumi e delle produzioni. 📡 In questo contesto, le CER – Comunità Energetiche Rinnovabili e i VPP – Virtual Power Plant trovano la loro base tecnologica. La possibilità di monitorare puntualmente i prelievi e le immissioni energetiche, aggregare in modo flessibile le risorse distribuite, e reagire in tempi rapidi alle condizioni della rete, rappresenta una nuova frontiera per l’efficienza, la sostenibilità e l’autonomia energetica. Quello che fino a pochi anni fa sembrava futuristico è oggi realtà, grazie alla convergenza tra digital energy, edge computing e intelligenza artificiale. Tera continua a investire nella ricerca e sviluppo di piattaforme edge-cloud capaci di interfacciarsi con i contatori esistenti, elaborare dati in locale e contribuire a costruire una rete sempre più resiliente, trasparente e partecipativa. 🔍 Ne parla il nostro CEO, Antonio Sacchetti, in un approfondimento pubblicato a pagg. 36-37 della rivista digitale Smart Building Italia, disponibile al seguente link: 👉
Nuove direttive europee tra vincoli e opportunità per le tecnologie negli edifici
Le nuove politiche europee stanno ridefinendo il futuro del settore degli edifici intelligenti, ponendo nuove sfide ma anche aprendo spazi di innovazione e crescita. Nel suo recente articolo pubblicato su Smart Building Italia, il nostro CEO Antonio Sacchetti ha analizzato due direttive chiave che avranno un impatto diretto sulle tecnologie per gli edifici: il Cyber Resiliency Act (CRA) e la Energy Performance of Building Directive (EPBD). Il CRA è un regolamento europeo che introduce requisiti stringenti di cybersecurity per tutti i prodotti con elementi digitali, in particolare quelli connessi in rete. Tra i principali elementi: L’obiettivo è garantire maggiore protezione da vulnerabilità e cyber-attacchi, ma le aziende dovranno affrontare investimenti e complessità aggiuntive per conformarsi. La EPBD mira alla decarbonizzazione del parco edilizio europeo, fissando standard sempre più stringenti in ottica di sostenibilità. Gli aspetti più rilevanti includono: 👉 Vuoi leggere l’articolo completo ? Lo trovi su Smart Building Italia a questo link:
Quali priorità per Industria e PMI?
Il Forum della Piccola Industria di Confindustria, nella splendida cornice di Palazzo Vecchio — cuore di una fervente storia imprenditoriale rinascimentale quale quella fiorentina — è stato stimolante per focalizzare le priorità dell’impresa italiana, e delle PMI in particolare. Il presidente della Piccola Industria nazionale, Giovanni Baroni, ha offerto una disamina completa e dettagliata di tutti i temi affrontati successivamente dai vari relatori: un compendio che raccomanderei a tutti. 👉 Cybersecurity Le problematiche legate alla cybersecurity (NIS2 in primis) sono state approfondite da Giorgia Dragoni (Direttore Osservatorio Digital Identity, Politecnico di Milano), Ernesto Lanzillo (Deloitte Private Leader), e Milena Rizzi (Capo Servizio Regolazione dell’Autorità Nazionale per la Cybersicurezza). Tra i vari punti critici è emersa, ad esempio, la complessità organizzativa e gestionale che una PMI deve affrontare nel compilare i questionari di cybersecurity: ogni cliente ne predispone uno diverso, nonostante gli obiettivi siano gli stessi. Energia Sul tema dell’energia, tra i numerosi interventi, spiccano quelli di Franco Cotana (AD di RSE – Ricerca sul Sistema Energetico) e Nicola Lanzetta (Direttore Italia – Enel). È stata evidenziata l’importanza delle PMI nella filiera energetica: delle circa 3.000 imprese fornitrici di Enel, circa l’85% sono PMI, molte delle quali vengono formate direttamente dall’azienda tramite programmi di reskilling. Particolare attenzione è stata data alle applicazioni emergenti di Digital Energy. Istituzioni e territori Nei loro interventi, il sindaco di Firenze e il presidente della Regione Toscana hanno sottolineato il supporto della PA toscana al mondo produttivo (circa 350.000 PMI in Toscana) e l’apertura verso progetti per la sicurezza energetica, anche non convenzionali. I presidenti della Piccola Industria Toscana e di Confindustria Firenze hanno testimoniato la tenacia e la concretezza del fare impresa tipiche della cultura toscana. Giorgio Marsiaj ha messo in luce le opportunità per le PMI nei settori aerospazio e difesa, dove sono attesi circa 7,5 miliardi di euro di spesa aggiuntiva per armamenti rispetto agli anni passati. L’intervento di Paolo Casalino (Direttore Generale per la Politica Industriale, la Riconversione e la Crisi Industriale, l’Innovazione, le PMI e il Made in Italy - MIMIT) ha unito apertura e concretezza: da un lato, ha richiesto contributi da parte della Piccola Industria sulle politiche europee specifiche per le PMI; dall’altro, ha elencato i principali passaggi della Commissione UE: • il piano per la chimica (atteso entro fine anno), • la possibilità di esenzioni CSRD per aziende sotto i 10 dipendenti, • nuovi pacchetti per cosmetica e dispositivi medici, • riserve di quote per PMI negli appalti pubblici, • revisione delle regole IPCEI per includere anche le PMI, • differenziazione normativa tra PI e MI, da riflettere nei futuri criteri impositivi. L’intervento di Emma Marcegaglia, forte della sua esperienza in Business Europe, è stato illuminante: • L’Italia è l’unico Paese in cui il 50% dell’export è generato dalle PMI. • Il Partenariato Atlantico vacilla: non si può escludere che venga meno. • I dazi USA sono una minaccia grave, visto che il 50% del PIL europeo dipende dall’export. • È necessaria una difesa europea unica, anche per ragioni economiche (le inefficienze dovute all’uso di armamenti diversi in ogni paese UE causano sprechi ingenti). • Il divario con gli USA sul digitale è enorme e non colmabile nel breve: serve una strategia alternativa. • Potremmo dover affrontare uno scenario in cui il dollaro non sarà più la valuta rifugio. • La riduzione del costo energetico in Italia è urgente: il differenziale con Spagna, Germania e Francia è troppo ampio. • Eliminare il Green Deal europeo sarebbe un errore: va semplificato, non smantellato. • Serve un mercato dei capitali unico in Europa per competere con USA e Cina. • Il sovranismo economico rischia di distruggere il mercato unico europeo, che invece è essenziale per la competitività globale. Proposte emerse • Un nuovo equilibrio tra apertura dei mercati e sicurezza nazionale, con una base comune per armamenti. • Incentivare la produzione in Europa, ad esempio riaprendo miniere strategiche. • Proteggere il sistema industriale europeo da acquisizioni estere non controllate. • Industria 5.0: va mantenuto il concept, ma le procedure vanno semplificate. Il presidente Emanuele Orsini ha chiuso il forum sottolineando l’unità del sistema confindustriale nel sostenere le politiche industriali, sia sul fronte delle PMI sia su quello macroeconomico e geopolitico.